Da quanto tempo sei in Australia?
Sono arrivato in Australia con il Working Holiday Visa a gennaio 2016 per cui sono 3 anni e mezzo circa.
Cosa ti ha spinto a venire fin qui?
La prima volta che sentii parlare di Australia come possibile esperienza lavorativa fu nel 2007 da un amico che aveva già vissuto qui per un anno con il Working Holiday Visa. Lavorando nella ristorazione e facendo stagioni al mare e montagna sono sempre stato attratto dai racconti dei colleghi riguardanti esperienze all’estero, tanto che due anni prima ero già stato a lavorare a New York. Però diciamo che l’Australia ha subito colpito la mia attenzione. Ai tempi stavo per andare a fare la stagione in Sardegna così tra me e me pensai che a settembre dopo la stagione sarei partito.
Come spesso accade però i piani cambiano quando meno te lo aspetti e così a settembre mi ritrovai fidanzato iniziando una relazione di 7 anni. Per un pò il pensiero dell’Australia era stato accantonato tanto che nel 2011 aprii un’attività a Conegliano Veneto (Mood caffè). Nel 2015 la mia relazione terminò cosi come per sfida al destino mi dissi: “Ok se vendo il bar entro fine anno parto per l’Australia”. Detto, fatto! In un periodo storico in cui vendere un’attività in 6 mesi non è cosi semplice il destino ha voluto che succedesse. Quindi … pronti partenza e via!
Cosa hai fatto finora in Australia?
Sono arrivato a Perth perché avevo un’amica in quella parte di Australia. Inizialmente volevo solo rilassarmi e viaggiare visto che arrivavo da 4 anni di lavoro intenso con la mia attività.
Come volevasi dimostrare dopo una settimana ero già dietro un banco bar a lavorare. Così posticipata l’idea del viaggio rimasi a Perth a lavorare per 8 mesi fino a che un bel giorno decisi che era ora di partire e vivere la vera Australia per un pò. In una settimana tempo di reclutare qualche compagno di viaggio su Gumtree partii verso nord con la mia Subaru Forrester del ’98.
Toccando tutti i main spot del Western Australia e Northern territory dopo 2 mesi di viaggio tra mare, deserto, wildlife di tutti i tipi e nottate a guardare la via lattea arrivai a Cairns. Sapevo che Cairns era il posto ideale per trovare lavoro in barca e cosi iniziai a cercare lavoro come deckhand in cambio del brevetto come dive master. Purtroppo però il mio visto WHV stava per finire da lì a due mesi per cui non ci sarebbe stato abbastanza tempo per il corso e quindi per un lavoro in barca.
Cosi decisi di riprendere la macchina e continuare a guidare, questa volta verso sud, verso la Sunshine Coast, Noosa per la precisione. Avevo sentito che Noosa era il posto ideale per trovare lavoro in Hospitality per cui pensai di finire il mio visto lavorando come bartender a Noosa per poi lasciare l’Australia e volare per un anno in Nuova Zelanda.
Il giorno dopo che arrivai a Noosa mi fu offerto un lavoro come bartender a “Locale” un ristorante fine dining italiano con cocktail bar and lounge annesso. Da subito ci fu un bel feeling tanto che Rio, il mio datore di lavoro, mi propose di rimanere applicando per lo sponsor di lavoro. Così giusto per ritornare al discorso che i piani cambiano dal giorno alla notte eccomi qui dopo 3 anni e mezzo residente australiano.
Ci spieghi meglio di cosa ti occupi e qual è il tuo progetto?
A Locale sono il bar manager e mi occupo di tutto ciò che è la gestione del bar, dai fornitori alla cocktail list passando dall’assunzione e alla formazione del personale. Ho un gruppo di 5 ragazzi al bar con me dei quali vado molto fiero e che senza di loro non potremmo fare i numeri che ad oggi facciamo. Locale è uno dei ristoranti più busy di Noosa che serve anche 300 coperti al giorno mantenendo sempre gli standard molto alti. Abbiamo una cocktail list molto ampia e variegata, con tante preparazioni home made e per mantenere un livello alto di servizio diciamo che a tutti i quaranta dipendenti è richiesto un impegno particolare. Ovviamente da manager a me è richiesto uno sforzo in più. Per cui ne approfitto per dire ai miei amici che vedono le foto di me al mare su Facebook che quella è solo una minima parte della mia vita qui a Noosa …ha ha ha .. che però essendo un paradiso terrestre non si può assolutamente evitare.
Perché ti piace l’Australia?
Come fa a non piacerti l’Australia? L’Australia è il connubio tra la possibilità di realizzare i tuoi sogni e vivere in una terra bellissima con paesaggi stupendi e incontaminati a pochi km da casa.
Una nazione nella quale sin dal primo momento in cui atterri dall’aereo, capisci che tutto funziona benissimo e diciamo che arrivando da un paese come l’Italia (che amo)la differenza si vede ad occhi chiusi.
Pensi che tutti dovrebbero vivere un’esperienza all’estero e perché?
Io credo che un’esperienza all’estero di un anno dovrebbe essere introdotta come obbligo dopo il diploma. Viaggiare ti apre la mente, ti mette alla prova presentandoti difficoltà che devi risolvere da solo senza l’aiuto di genitori e amici, o meglio … gli amici ci sono ma saranno nuovi amici, persone di altre culture, altre lingue che stanno vivendo la tua stessa esperienza e che quindi non ti gireranno mai le spalle.
Uscire dalla confort zone penso sia un passo indispensabile per la crescita di un individuo e la condivisione di esperienze con altre persone un dono che non può far altro che giovare alla persona e di conseguenza alla società in cui appartiene. Credo fortemente che se le persone viaggiassero di più ci sarebbe molta meno ignoranza e molti meno stereotipi in questo mondo che di ignoranza a parere mio ce n’è fin troppa.
Cosa ti ha insegnato l’Australia o in generale viaggiare?
La prima cosa che mi ha insegnato l’Australia è la meritocrazia che purtroppo venendo dall’Italia non ne ero abituato a sentirne parlare, la seconda cosa è che se la società insegnasse ai bambini a crescere con l’idea di essere più bravo di qualcun altro e non più furbo forse le cose andrebbero molto meglio. Un’altra cosa che viaggiare mi ha insegnato è stare un pò più con i piedi per terra. A volte noi italiani pecchiamo un pò di presunzione credendo di essere i più bravi di tutti in realtà non ci crederete mai quanto vi può stupire relazionarvi con persone di altri paesi anche più piccole di voi ma con molta più esperienza di vita. Provare per credere!
Che consigli puoi dare a chi come voi sogna di trasferirsi in Australia?
L’unico consiglio che mi sento di dare è non pensarci troppo, prendere un biglietto e partire. La propria casa in Italia non si sposta e a tornare si fa sempre in tempo. L’Australia non è per tutti di sicuro, però non lo scoprirai mai ascoltando solo i racconti di chi c’è stato o ci vive, ognuno di noi è fatto in modo diverso ed è giusto che viva la propria esperienza a modo suo.
Per chi invece è già convinto di trasferirsi down under dico che l’Australia “Po esse fero e po esse piuma” per rifarmi ad un vecchio film di Verdone, ovvero ti può accarezzare e darti tutto ciò di cui hai bisogno o ti può colpire e farti male rimandandoti a casa senza un soldo. Scherzi a parte l’Australia non ti regala nulla ma se uno è convinto di rimanere a tutti i costi nessuno lo può fermare a parere mio.
Progetti futuri?
I miei progetti per ora sono di applicare per la cittadinanza e quindi il passaporto a marzo 2020 e incrociando le dita riuscire finalmente ad aprire la mia attività qui in Australia come stavo facendo in Italia prima di partire per questa avventura down under.
Ilaria Gianfagna